IL MOSAICO DI NENNIG CON GLADIATORI
In questo mosaico romano in un ottimo stato di conservazione, trovato a Nennig, cittadina tedesca ai confini con il Lussemburgo, vi è rappresentato un incontro tra un gladiatore di tipologia retiarius e un gladiatore secutor, in presenza del summa rudis, l'arbitro.
Il mosaico era parte di una pavimentazione ed abbelliva l'ingresso dell'atrio di una sontuosa villa romana scoperta nel 1852, situata su un pendio della valle della Mosella. Una moneta di Commodo del 192 d.C., rinvenuta sotto il mosaico durante i restauri del 1960, fa risalire la costruzione della villa alla fine del II o all'inizio del III secolo d.C. La villa è visitabile tutti i giorni dell'anno.
L'incontro rappresentato, tra un reziario e un secutor, era una delle contrapposizioni classiche dei munera, gli spettacoli gladiatori negli anfiteatri romani e mantenne il suo fascino fino all'abolizione dei giochi nel IV sec. d.C.
Il gladiatore retiarius da rete, una delle sue armi principali, sulla sinistra, è il tipo di gladiatore più facilmente identificabile sui reperti antichi. Questo gladiatore non portava lo scudo, né l'elmo e né gli schinieri alle gambe; una manica proteggeva il suo braccio sinistro la quale manteneva e lanciava la rete.
Maneggiava come armi oltre la rete, anche un tridente, la fuscina e un pugnale, il pugio. Una delle caratteristiche del reziario era il galerus, un paraspalle di metallo fissato all'estremità in alto della manica, usato per la protezione dai colpi del gladio diretti al viso, infatti il suo bordo superiore era leggermente piegato, il che faceva scivolare i colpi verso l'esterno e permetteva alla testa di muoversi facilmente.
Il gladiatore secutor, cioè inseguitore o persecutore, noto anche come contraretiarius, fu creato appositamente per il combattimento contro il retiarius.
Il suo equipaggiamento consisteva in un elmo a forma snella, con superficie liscia, piccoli occhielli di circa 3 cm, perché un tridente poteva facilmente perforare la grata della visiera dell'elmo delle altre tipologie di gladiatori, una cresta rotonda per evitare che la testa del secutor rimanesse impigliata nella rete del retiarus; maneggiava un grande scudo, lo scutum, rettangolare, ed indossava uno schiniere sulla gamba sinistra, una manica sul braccio destro e la sua arma era una spada, il famoso gladius.
Durante il combattimento il secutor cercava di avvicinarsi al suo avversario, usando il suo grande scudo per la difesa. Il reziario, al contrario, mirava a tenersi a distanza ed evitare il combattimento ravvicinato: le sue armi principali, la rete e il tridente, erano efficaci solo a media distanza. Quindi il reziario girava intorno al secutor, muovendosi velocemente ed aspettando il momento giusto per lanciare la rete sull'avversario e usare il suo tridente per infilzarlo. A causa del suo armamento molto più pesante, il secutor era notevolmente lento e meno mobile; inoltre, il suo elmo aderente con minuscoli fori per gli occhi ne limitava la vista e l'udito e, cosa ancora più importante, limitava l'accesso all'aria fresca. Il secutor infatti rischiava di stancarsi molto prima del suo avversario e doveva usare tutte le sue forze con parsimonia.
Il reziario facilmente perdeva la rete e doveva cercare di riprenderla per tentare un'altro assalto, in quegli istanti rimaneva solo con il tridente che poteva tenere con entrambe le mani perchè era difficile maneggiare un tridente pesante con un solo braccio oltre ad avere a disposizione il pugnale nella mano sinistra. Un tridente permetteva inoltre al reziario di afferrare la lama della spada dell'avversario tra le punte e di premerla ai bordi dello scudo cercando di colpire le gambe dell'avversario.